Decluttering, la leggerezza dello spazio: “La casa è il vostro corpo più grande. Vive nel sole e si addormenta nella quiete della notte; e non è senza sogni.”

(Kahlil Gibran)

Riordinare lo spazio intorno a noi, la nostra casa, vuol dire riordinare e portare leggerezza nel proprio spazio.

Questa immagine ha l'attributo alt vuoto; il nome del file è Pulizia-psicologia-copertina-1024x651.jpg

La leggerezza dello spazio: architettura del benessere

L’architettura del benessere è un approfondimento dell’architettura, che progetta, costruisce o rinnova lo spazio della casa e del lavoro da un punto di vista profondo, psicologico. Con l’aiuto del feng shui e della medicina tradizionale cinese, l’architettura del benessere analizza le reazioni che il corpo invia in risposta a determinati elementi presenti nello spazio che abitiamo o dove lavoriamo.

Da un punto di vista psicologico, al di là delle architetture, è fondamentale partire dal concetto di ordine e pulizia. Dedicarsi a quello che viene anche denominato decluttering è sicuramente la soluzione per cominciare a vivere l’ambiente nel migliore dei modi.

Ma che cos’è il decluttering, come può aiutarci a riconquistare leggerezza, libertà e forza? Continua a leggere il nostro articolo e lo scoprirai! 😉

La leggerezza dello spazio: cos’è il decluttering

Negli ultimi centocinquant’anni si è assistito ad un aumento molto rapido della disponibilità di risorse a basso costo. Infatti, dopo la rivoluzione industriale, sia il cibo che gli oggetti in genere sono diventati molto più reperibili rispetto al passato.

Questo per molti aspetti ha migliorato la qualità di vita, ma per altri ha portato una tendenza all’accumulo, da quello alimentare a quello materiale, di beni e oggetti spesso superflui. E diciamo che anche il concetto di superfluo ha assunto un significato mutevole e decisamente soggettivo.

Per questo nascono le risposte ai cosiddetti “inconvenienti del benessere” al disagio del “troppo”: diete per migliorare la salute e l’estetica, tecniche di allenamento per corpo e mente e, appunto, tecniche di decluttering. Affidarsi a questa che è una vera filosofia, è l’ideale per comprendere i principi e le tecniche per eliminare tutti gli oggetti in eccesso che appesantiscono i nostri spazi e, di conseguenze, la nostra vita.

Il termine decluttering deriva dall’inglese clutter, cioè “accumulo disordinato di oggetti”. Il de-cluttering dunque è la rimozione degli accumuli. Naturalmente la profondità di questa tecnica va ben oltre il semplice e banale significato letterale del termine.

La leggerezza dello spazio: il potere del decluttering

Se in molti casi gli accumuli nascono semplicemente da problemi pratici e organizzativi, in altri casi scaturiscono da meccanismi psicologici che coinvolgono i nostri istinti e i bisogni più profondi, così come la nostra visione di noi stessi e della vita.

In questi casi, il decluttering è qualcosa di più di una tecnica per recuperare spazio e ordine. Forse non sempre abbiamo la consapevolezza che può aiutarci a conquistare leggerezza, forza e addirittura libertà, non solo in casa, ma nella vita. S

Sì, proprio così, il decluttering, insieme ad una buona disposizione d’animo, può essere davvero un percorso di trasformazione profonda che ci porta a liberarci da quel senso di “troppo” che spesso si prova nelle nostre case.

Il vantaggio del decluttering consiste nel fatto che ci guida a lavorare parallelamente su vari fronti: quello esteriore e quello interiore.

La leggerezza dello spazio: spazio esteriore e spazio interiore

A tutti noi è capitato di avere tra le mani manuali di decluttering che, soprattutto negli ultimi anni, affollano gli scaffali delle librerie. Spesso vengono elencate semplici tecniche di organizzazione e riordino, che non sempre si rivelano efficaci, perché, per molti di noi, il motivo profondo per cui si formano gli accumuli non dipende da una semplice mancanza di senso pratico o metodo organizzativo, ma può essere anche una questione psicologica.

Il decluttering è veramente utile e proficuo, quando lo è su entrambi i piani, quello materiale e quello psicologico.

Allora come procedere al decluttering perché sia veramente efficace? In realtà ognuno ha il proprio decluttering ideale, tuttavia esistono accorgimenti fondamentali applicabili a chiunque e facilmente percorribili.

Guida ad un decluttering di successo

Vediamo ora nel concreto come possiamo procedere.

• Per cominciare, non liberiamo lo spazio già occupato, ma smettiamo introdurre in casa nuovi oggetti se non sono proprio necessari. Cominciamo ad imparare a distinguere ciò che vogliamo veramente da ciò che è solo il capriccio del momento. 😊 Questi oggetti non faranno altro che saturare ulteriormente i nostri spazi.

Non iniziamo mai dagli oggetti più “difficili”.

Hai mai notato che quando immagini un’azione di decluttering pensi subito agli oggetti emotivamente più importanti, cioè in pratica quelli più difficili da eliminare? Secondo alcuni studiosi ciò accade perché questi oggetti sono quelli che con più facilità offriranno una scusa per desistere dall’impresa di iniziare il repulisti. L’approccio migliore, invece, è proprio quello di ignorare gli oggetti difficili e di concentrarsi su quelli che di cui possiamo fare a meno senza grossi problemi.

Una volta compiuto questo primo step con gli oggetti meno importanti per noi, scopriremo che lo stadio successivo non ci sembrerà poi così difficile. Questo accade perché eliminando ciò che per noi è meno importante abbiamo percepito i primi vantaggi del decluttering, conquistando fiducia nelle nostre capacità di successo.

Procediamo in modo costante ma graduale. Soprattutto di fronte ad accumuli cospicui, il decluttering di una casa non si esaurisce con il lavoro di un weekend. Anche se ci facessimo aiutare, il lavoro di un riordino profondo e di una selezione autentica, è un processo che richiede tempo. Prendiamoci quindi tutto il tempo di cui i nostri spazi hanno bisogno, di cui noi abbiamo bisogno.

• Spesso quando dobbiamo eliminare un oggetto, emerge la parte più possessiva e cominciamo a chiederci: ” E se poi mi mancherà”, oppure “Lo tengo perché mi potrà venire utile”, o addirittura “E’ come se perdessi un pezzo di me, della mia vita…”.

In questi disperati casi l’unica soluzione è pensare realisticamente. Quanto ci è mancata effettivamente la maggior parte delle cose di cui ci siamo liberati? Ci sono mai più serviti molti degli oggetti di cu ci siamo liberati?

• Troviamo un luogo di passaggio, cioè un ambiente intermedio, una cantina o un garage, entro cui riporre gli “oggetti più difficili”, quelli cioè a cui siamo più affezionati. Impariamo a distaccarcene e viviamo la loro assenza per capire se sono davvero così importanti e se ci mancano davvero.

• Una sensazione molto diffusa e assolutamente comprensibile, è quella che eliminare qualcosa sia uno spreco. E’ per questo che possiamo pensare di regalare quell’oggetto a chi ne ha bisogno, venderlo o scambiarlo. In rete o sul nostro territorio sono numerose le opportunità di “commercializzare” i nostri oggetti o indumenti di troppo.

• E, infine, un’ultima regola aurea! Cerchiamo l’appagamento nelle esperienze anziché nelle cose materiali. A differenza delle esperienze appaganti, profonde e durevoli, la gioia per l’acquisto di un nuovo oggetto svanisce rapidamente e la percezione di benessere risulterà davvero effimera.

Fai in modo che la tua casa sia tra le più belle e appaganti esperienze della tua vita!