Il mercato dei mutui nel 2023 è stato oggetto di speculazioni riguardo a cosa accadrà dopo l’impennata dei tassi a cui abbiamo tutti assistito nel 2022. In questo articolo cercheremo di fare chiarezza con gli esperti di REImmobiliare anche per evitare inutili allarmismi.

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I mutui nel 2023: cosa accade dopo l’impennata dei tassi dei mutui

Prima di tutto va ricordato che le politiche monetarie attuate in precedenza dalla BCE per frenare l’inflazione hanno aumentato il costo del denaro, influenzando anche il mercato immobiliare e i tassi dei mutui. Tuttavia, è importante evitare di giungere a conclusioni troppo superficiali ed affrettate.

Attualmente, c’è una percezione diffusa di un aumento significativo dei mutui. Peraltro, se consideriamo uno storico più ampio, noteremo che negli ultimi 5 anni i mutui sono oscillati tra l’1% e il 3%, mentre nel periodo tra il 2000 e il 2015 i tassi erano costantemente compresi tra il 4% e il 7%. Questi dati evidenziano che i tassi attuali sono ancora nella norma, nonostante il calo degli ultimi anni.

I mutui nel 2023: le previsioni

Le previsioni indicano che la BCE potrebbe aumentare ulteriormente il tasso di interesse al 3% in primavera, e alcune stime suggeriscono che l’Euribor potrebbe attestarsi intorno al 4%. D’altra parte, i mutui a tasso fisso legati all’Euris, hanno mostrato un andamento instabile negli ultimi mesi.

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Dunque ci si chiede quale possa essere il mutuo più adatto? Naturalmente non esiste una risposta uguale per tutti. Ognuno fa le proprie valutazioni economiche personali, ma in generale, al momento i mutui a tasso fisso sono considerati consigliabili, anche se si attesta al 4%. Questa scelta eviterebbe possibili ulteriori aumenti previsti nel breve e medio periodo. Inoltre, nel caso di un futuro, verosimile, ribasso dei tassi, potrebbe essere vantaggioso considerare lo strumento della surroga.

I mutui nel 2023: la situazione attuale e nel prossimo futuro

La politica restrittiva adottata dalla BCE per contrastare l’inflazione ha influenzato l’aumento dei tassi dei mutui. Tuttavia, non si prevede una stabilizzazione dei tassi nel breve termine.

Le previsioni per i prossimi due anni indicano un aumento dell’Euribor e dell’IRS (parametro per i finanziamenti a tasso fisso e variabile). L’IRS ha triplicato il suo valore rispetto ai primi mesi del 2022, e questa tendenza dovrebbe continuare, considerando la politica economica europea.

Secondo un report dell’ABI, si prevede che il costo del denaro arriverà al 3,5% entro la fine del 2023, per poi stabilizzarsi intorno al 3% nel 2024. Si prevede anche un ulteriore aumento dell’inflazione. Queste previsioni implicano una revisione dei dati degli ultimi due anni, ma è importante considerare anche il contesto degli anni precedenti per avere una prospettiva completa e coerente.

Nonostante queste previsioni, non è necessario creare allarmismi. Potrebbe accadere che a breve i mutui a tasso fisso diventino meno costosi dei mutui a tasso variabile. Inoltre, potrebbero aumentare le surroghe o diminuire gli importi richiesti.

REImmobiliare: scegli i professionisti

L’importante è ricordare che, nonostante le stime e le percentuali, al centro del mercato immobiliare ci sono le persone e i loro desideri; infatti, alcuni dati suggeriscono che il mercato rimarrà sostanzialmente stabile, con prezzi fermi.

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